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This mountain, called Saslonch in Ladin, is the symbol of my home-valley Gherdeina

In the heart of the Dolomites Mountains lives a tiny minority of approximately 30.000 people still speaking Ladin, an ancient language, born from the encounter of Latin with the local alpine languages in the years of Roman domination
Nowadays the Ladin area is divided between three provinces: Bolzano/Bozen, Trento and Belluno.
therefore there are also different laws and rules of protection of the minority, which hampers the opportunities of presevation and development of this endangered language and culture.
In the province of Bolzano/Bozen (South Tyrol) Ladin is taught for 2 hours a week at school in the Ladin area, all other lessons are in German or Italian for half of the timetable. In Fassa Valley (province of Trento) ladin may be used as a teaching-language in some contents and is also taught as a compulsory matter. In Belluno province Ladin is not a compulsory subject of education.
The Faculty of Education of the Free University of Bolzano/Bozen has an own course for Ladin teachers with lessons in Ladin, Italian and German.
Some radio- and TV-broadcasts in Ladin are guaranteed by the public service of Rai Ladinia.
Even if there are some specific public provisions for funding cultural activities, the three provinces have no common cultural and linguistic policy for the Ladin minority as a whole.
This is one of the reasons why the Ladin language standard is still not officially recognized in the whole area of the Ladin Dolomites.








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A short biography

I was born at Christmas 1956 and spent my childhood and youth in Gherdeina (Italian:Gardena, German: Gröden) Valley in the Dolomites Mountains in North-East Italy (Bolzano Province/South Tyrol). My father was a woodcarver and painter, so I got in contact with art already in my early childhood (see also the post "Some newer paintings"). I attended the multilingual schools in my hometown Urtijei (also named Ortisei in Italian and St.Ulrich in German); my mother-tongue is Ladin, while I learned German, Italian and English at school. After graduating "summa cum laude" from Padova University in Modern Languages and Literature, I taught History and Literature in secondary and upper schools for many years. At the same time I was active in some Ladin cultural associations and began writing for local newspapers and editors. In 1989 I won the first prize in the poetry contest in Cortina d'Ampezzo, dedicated to the mountain poets. Together with a group of people belongi

Una Ladinia possibile

                  La scritta sulla "Casa dei Ladini" ad Ortisei invita a non dimenticare la lingua materna Nel mio libro "Una Ladinia possibile. Considerazioni. Ricostruzioni. Proposte", edito dalla Union Generela di Ladins dla Dolomites  nel 2021, mi propongo di analizzare la situazione presente della minoranza ladina e di presentare una serie di idee atte a rafforzare la coesione della Ladinia Dolomitica. Dopo una panoramica del territorio e dei suoi aspetti paesaggistici ed antropici, approfondisco alcune tematiche centrali afferenti la ladinità attuale, quale l' elaborazione linguistica, l'educazione e la formazione, la toponomastica, il turismo di massa, i collegamenti attraverso i passi montani, i diversi istituti giuridici  ecc. Il capitolo finale è dedicato per intero alle proposte per realizzare una maggiore collaborazione tra le istituzioni e le forze socioculturali nei tre tronconi amministrativi provinciali in cui attualmente è divisa la Ladinia.

"Jan sul sentiero dell'oblio"-Romanzo di Roland Verra

Il mio romanzo "Jan sul sentiero dell' oblio" è stato pubblicato nel 2019 dall' Istituto Culturale Ladino "Micurá de Rü" nelle due versioni ladina ed italiana. L'opera narra la vicenda di uno scialbo travet d'ufficio che si dibatte in un sistema kafkiano, senza venirne a capo. Pur riconoscendo gli abusi, le falsità e le manipolazioni di questo labirintico apparato di potere, non riesce a liberarsene, pur tentando varie vie di fuga senza costrutto nel mondo dell'arte e della letteratura. Neppure dopo il crollo dei vertici del sistema, eliminati nel corso di una campagna anticorruzione, puó svincolarsi da questa situazione insoddisfacente, A nulla valgono i suoi sforzi di critica radicale; dopo un vano trasferimento in una grande città, deve riconoscere che non riuscirà mai a sfuggire alla sua mediocrità ed alla sua indecisione. Alla fine non rimane altro che l'oblio.